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Chi Siamo

Peppino, Marisa e Sante sono lieti di darvi il benvenuto in famiglia!

Al Residence Belvedere da quasi vent’anni lavoriamo per coltivare una rilassante e cordiale atmosfera che vi permetta di assaporare l’autenticità dei luoghi che avete scelto per le vostre vacanze. La nostra filosofia si basa sul recupero e la trasmissione della cultura del nostro territorio, per questo offriamo servizi e prodotti legati al luogo, al cibo popolare ed alla natura. La nostra struttura nasce ai piedi del Piccolo Tibet d’Abruzzo, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Il benessere vostro e del vostro accompagnatore a 4 zampe è il nostro obiettivo: a tal fine siamo a vostra cortese disposizione per rispondere alle vostre domande e fornirvi utili consigli. Santo Stefano di Sessanio è un borgo medioevale che nasce tra le montagne dell’Abruzzo, affondando le sue radici nell’epoca romana, a 1251 metri di altitudine. L’integrità del territorio e del borgo fortificato è stata possibile non solo grazie al fenomeno di spopolamento legato al secondo dopoguerra - momento nel quale è avvenuto l’abbandono della montagna e l’emigrazione delle sue genti - ma anche grazie alla volontà di chi, negli ultimi trent’anni, ha lavorato per mantenere intatta l’autenticità di Santo Stefano, anche in seguito ai tragici eventi del terremoto del 2009. Da poco, abbiamo potuto rivedere in piedi la Torre Medicea, simbolo incancellabile del borgo.

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Servizi

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Biancheria Inclusa

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Cestino Colazione

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Animali Ammessi

Wifi Gratuita

Massimo Comfort

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La Bellezza del Borgo 

Un pizzico di Storia

La storia del borgo di Santo Stefano di Sessanio affonda le sue radici in un antico pagus  Romano, e come tale ne ha seguito le vicissitudini;  in seguito le sue vicende si sono intrecciate con quelle della Baronia di Carapelle, dei Piccolomini, fino ad appartenere per circa duecento anni alla famiglia dei Medici, durante i quali il borgo ha conosciuto il periodo di maggior splendore, affermandosi nella zona come produttore di lana “nera”, grezza, detta “carfagna”. Dopo l’unificazione del Regno d’Italia le sorti del borgo seguirono, nel bene e nel male, quelle dell’intero Abruzzo. Nel secondo dopoguerra centinaia di braccia abbandoneranno Santo Stefano, in cerca di più promettenti mercati di lavoro.

Gli anni “del boom economico” sono stati i peggiori per la vita interna del borgo, ma fu proprio questo fattore a far sì che la struttura medioevale del paese rimanesse intatta, senza sconvolgimenti causati dalla cementificazione selvaggia di quel periodo.

Negli ultimi vent’anni il paese sta rinascendo, grazie a coloro che si sono accorti di cosa davvero li circonda: i mille vicoletti, le case-mura, la Torre, gli archi, la natura incontaminata ……. E’ possibile affacciarsi, facendo attenzione, ad una piccola finestra sul medioevo.

I nostri partner

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